ARTISTA BEACH HOUSE
23 ottobre 2014 - ore 21:00
Focus on: BEACH HOUSE
Interviene Edoardo Bridda (Sentireascoltare)
@Cineporto di Bari
In streaming nei Cineporti di Lecce e Foggia
INGRESSO GRATUITO
La musica sognante del duo di Baltimora raccontata attraverso i suoi album e i suoi video a metà fra surrealismo e stupore.
Il percorso dei Beach House sa di predestinazione, riporta indietro il tempo alle origini del dream pop, ai Cocteau Twins, agli Opal. A quando da noccioli di voce e chitarra nascevano alchimie uniche, storie semplici, domestiche, con un portato però tutto generazionale, nato per i posteri
Edoardo Bridda
I Beach House mettono in fila una serie di brani in cui melanconia e romanticismo convivono alla perfezione nell’intreccio di riverberi e canto
Michele Casella
La band ha variato nell’aspetto visivo alla ricerca di una strada, un percorso che ha portato al tema del viaggio, dello spostamento, fisico e temporale, tra luoghi e dimensioni differenti
Marilù Ursi
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APPROFONDIMENTI
Ci sono suoni che entrano nell’immaginario collettivo per diventare dei veri marker generazionali. Sono quelli che segnano il tempo in maniera indelebile, che ti risucchiano d’improvviso nel passato, spesso saccheggiati da giovani musicisti in mancanza di ispirazione. E poi c’è qualcosa di più, ci sono suoni talmente originali da risultare permanenti, capaci di racchiudere l’essenza di una scena e difficili da copiare senza far gridare al plagio. La 4AD di Ivo Watts-Russell è senza dubbio una delle poche etichette discografiche le cui musiche appartengono a questa seconda categoria, una label che nel ventennio '80-'90 ha radicalmente cambiato la musica britannica moderna e integrato la classicità con le spinte innovative dell’elettronica. Dall’ecletticità della 4AD sono arrivate le urgenze espressive di una manciata di band, ottimamente sintetizzate in due memorabili compilation: la splendida Lonely Is an Eyesore (1987) e la (quasi) irreperibile Lilliput. Si tratta di gruppi che attingono a folk, rock, barocco e classica contemporanea, miscelando l’estetica del post-punk alle armonie più eteree del pop. Stiamo parlando di Dead Can Dance, Lush, The Wolfgang Press, Throwing Muses, ma soprattutto di This Mortal Coil e Cocteau Twins. Continua...